|
Se
qualcuno, per ragioni di sua particolare debolezza, è solito provare
eiaculazione guardando eroticamente una donna in qualche parte sensuale del corpo, o toccandole una mano, premendole le dita, conversando con lei, abbracciandola onestamente,
ma senza una ragione, assistendo a balli, ecc. deve astenersi da tutti codesti atti sotto pena di peccato mortale.
8. I peccati dei toccamenti:
l'orgasmo vaginale e l'autoerotismo
|
È un sacrilegio stimolare il punto G
Nel toccare se stessi con intendimenti sensuali:
in questo caso c'è peccato mortale.
Peccano mortalmente le donne che eccitano in sé
la vagina
oppure volontariamente se ne compiacciono.
|
|
9. I peccati dello sguardo:
niente ammirazione e sensazioni di piacere
|
|
L'esperienza dimostra che la vista
influisce meno sulla lussuria che il tatto: ciò nondimeno gli sguardi impudichi spessissimo sono un peccato mortale o veniale
secondo l'intenzione, il consenso...
È certo che taluni sguardi, benché in se stessi onesti, sono peccati mortali quando avvengono accompagnati da sensuale intenzione. È pure un peccato mortale se il guardare impudico eccita i moti
della concupiscenza e si presta ad essi assenso.
|
È peccato mortale il dilettarsi
guardando le mammelle nude d'una donna avvenente, perché è insito in questi sguardi un pericolo.
|
È spesso grave peccato il
fissare gli occhi sopra una bella persona d'altro sesso, perché una
tale attenzione è piena di pericoli:... se manca l'intenzione impudica, il peccato
non è che veniale.
|
10.
I peccati degli abiti femminili:
vietato mostrare e vietato vedere
|
|
Le donne sono sempre più
degli uomini incline verso questo genere di peccati, perché attirando
con la loro toeletta gli sguardi degli uomini, offrono ad essi occasione di spirituale rovina. Per conseguenza:
Le donne che non hanno marito, né vogliono averlo, né sono in
condizione di averlo peccano mortalmente,
come dice S. Tommaso, se si adornano con l'intenzione di ispirare
amore negli uomini, in quanto che, in codesto caso, sarebbe un amore non
tendente al matrimonio, e per ciò necessariamente impuro.
I peccati del
look
|
Una donna maritata può decentemente
adornarsi con l'intenzione di piacere
[solo]
a suo marito; lo dice S. Paolo, I° Corinti 7,34: "La donna maritata
pensi alle cose di questo mondo e a piacere a suo marito".
Mettere a nudo il seno o
coprirlo con una veste così fina che esse traspaiano
è peccato mortale, giacché è questo un grave incentivo alla libidine.
Non è di sua natura grave peccato snudare le braccia, il collo e le
spalle secondo
le usanze del proprio paese. Ma, a detta di molti
teologi, è da ritenersi che pecchino mortalmente coloro che introducono
queste usanze. |
|
|
 |
|
Vietato arricciare
e
tingere i capelli
▼
è peccato soltanto veniale l'andare a faccia scoperta e
l'arricciarsi i capelli.
«Non capelli arricciati, od ornati d'oro o di margherite, non
vesti preziose». |
|
11.
I peccati dei romanzi: narrazioni d'amore all'indice
|
|
Qui non si parla dei libri eretici ed empi, ma soltanto dei libri
opposti ai buoni costumi, specialmente di quelli che comunemente
si chiamano Romanzi, i quali solitamente contengono amori
illeciti e narrazioni
così congegnate e disposte da poter eccitare disordinate libidini.
Quelli che scrivono libri gravemente osceni peccano mortalmente,
giacché danno a molti occasione di rovina spirituale e non possono quegli scrittori invocare ragione alcuna che li scusi.
|
Quelli che scrivono libri gravemente osceni peccano mortalmente,
giacché danno a molti occasione di rovina spirituale e non possono quegli scrittori invocare ragione alcuna che li scusi.
|
Peccano mortalmente quei librai
che li tengono nel loro negozio, che li espongono e li vendono...
|
È, di regola, peccato mortale leggere libri di questa specie, sia che
si leggono per desiderio sensuale, sia per leggerezza, per curiosità o
per ricreazione, perché, di loro natura,
commuovono i sensi, conturbano la immaginazione ed accendono nel cuore fiamme impure. |
Le aggressioni ai confessori
Noi supplichiamo i giovani
confessori a essere cauti, prudenti e modesti
nell'interrogare le persone coniugate, perché facilmente
possono offenderle e facilmente possono esporre se stessi a
gravi pericoli.
[I
confessori
aggrediti dai confessati]
|
|
AVVERTENZA
DELL'AUTORE:
Non divulgare il testo! |
«In questo libro, destinato esclusivamente ai preti e ai diaconi,
noi abbiamo tentato di raccogliere ciò che sarebbe pericoloso
ignorassero i sacerdoti, svolgente il ministero della confessione, e
ciò che non può essere spiegato negli atti pubblici dei seminari, né
confidato indistintamente a giovani alunni senza peccare di
indecenza.»
|
|
MANUALE
DEI CONFESSORI
■
Imprimatur: Mechliniae 16 agosto
1837, J.B. Pauwels, Vicario
generale
- CUM
APPROBATIONE
■ Autore: Bouvier, Jean Baptiste
(1783-1854) vescovo e teologo cattolico
■ Nel 1819 fu nominato vicario generale della diocesi di Le Mans
(Francia) e vescovo nel 1833
■ Nel 1854 fu chiamato a Roma da Pio IX per la definizione del
dogma dell'Immacolata Concezione
■ Prima pubblicazione
del libro: 1824
(fonte Treccani)
■ Titolo latino: Dissertatio in sextum decalogi praeceptum et
supplementum ad tractatum de matrimonio
■ In italiano: Dissertazione sul VI Comandamento del Decalogo e
supplemento al trattato sul matrimonio
■ Pubblicato in Italia col titolo: Venere e Imene nel Tribunale della penitenza, Manuale dei Confessori | P.S. | L'83% dei peccati confessati in confessionale riguardano
il sesso. | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |